di ENZO TRENTIN
Dire che l’unico politico buono è il politico morto, non è una battuta, perché i politici buoni, che pure ci sono, hanno tutti la deplorevole abitudine - e questa è una regola senza eccezioni sia nella storia che nell’attualità - di farsi crocifiggere a 33 anni (più facilmente ad opera dei propri “fratelli”, ma se sfuggono a loro, poi ci pensano gli avversari). È una riflessione che abbiamo raccolto da un contradaiolo dell'Onda, all'epoca della vicenda del MPS di Siena.
Si consideri che già nelle prime settimane del 1992 il quotidiano “la Repubblica” analizzò la situazione politica, economica e istituzionale italiana nella prospettiva del voto. Esauritesi da tempo le risorse generate dalla forte crescita economica degli anni del ‘miracolo economico’, il sistema politico stava vacillando a causa dell’inefficienza, degli sprechi, della corruzione, delle pratiche clientelari, dell’aggressione della criminalità organizzata allo Stato, non