di PIETRO AGRIESTI
La storia di Hunter Biden è stata portata avanti da piccoli media (qui i nostri articoli pubblicati sul Miglioverde) e da giornalisti indipendenti (o che si sono resi indipendenti per poterla portare avanti come Greenwald). Se non fosse stato per il New York Post, Greenwald, Taibbi e pochi altri sarebbe stata semplicemente sepolta dai grandi media mainstream. New York Times in testa, visto che è stato uno dei primi giornali a liquidarla come disinformazione russa, e uno degli ultimi a riconoscere che non lo era, e che le notizie erano autentiche.
I grandi social hanno censurato la storia, impedendo la condivisione degli articoli, e bloccando i profili del New York Post che aveva lanciato lo scoop per primo. Parallelamente hanno dato credito all'accusa che fosse disinformazione russa. Un'accusa letteralmente basata sul nulla, visto che ha avuto origine da una lettera firmata da una serie di pseudo esperti e ex funzionari dell'intelligenza, che affermava non ab