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I fallimenti di bergamo e la crisi continua dell’italia

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fallimenti111di MARIETTO CERNEAZ

Vien da ridere quando, ogni anno, ci vengono a raccontare che la crisi è alle spalle. Prendiamo la provincia di Bergamo, da sempre tra le più produttive di tutta l’area padana. Secondo i dati del Tribunale di Bergamo sul fronte dei fallimenti le speranze sono poche: in 6 mesi, la «grande bellezza» di 228 procedure autorizzate! Un record storico per Bergamo, che ha disintegrato i precedenti. Nel 2013 alla prima metà dell’anno le chiusure per fallimento furono 176. Quota 332 fallimenti dichiarati in un solo anno, record in Bergamasca, quest’anno potrebbe essere sbriciolato!

L’elenco del declassamento italiano è lunghissimo. Nonostante i dati ufficiali e certa propaganda. ma a dire il vero, non servono neanche i numeri per dimostralo numeri; si ricava stando tra la gente, vivendo in mezzo alla società vera, lontano dai palazzi. L’Italia è marcia, economicamente e culturalmente, è stata trasformata da un’area di produttori di ricchezza in un circo di questuanti che pare abbian solo diritti, capeggiati soprattutto da quelle ridicole associazioni di categoria che vanno da Confindustria fin giù alle associazioni di piccoli “prenditori”.

La depressione economica è tra noi dal 2007 e l’Italia, in Europa, è il paese con la peggior propensione alle riforme, sempre annunciate e mai realizzate. Ci sono troppi, ma davvero troppi, parassiti da mantenere. E persino un giornale mainstream come Repubblica ha titolato: “Belpaese al tappeto: il potenziale di crescita dell’Italia è a zero“!

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4 COMMENTS

  1. E’ riuscita la desertificazione economica del “belpaese”. Abbiamo avuto il boom economico del dopo guerra, che ancora qualcuno non riesce a spiegarsi invece è spiegabilissimo. Assenza dello stato, della burocrazia, delle tasse, insomma di tutto ciò che frena lo sviluppo, misto a tanta voglia di lavorare. Poi i parassiti si sono organizzati e in qualche decennio, con la scusa di dover regolamentare tutto e tassare ancor di più per rendere servizi essenziali, hanno attuato una spremuta di ricchezza senza precedenti e creato condizioni che rendono oggi impossibile la libera intrapresa. Probabilmente la crisi italiana viene da molto prima del 2007. Soltanto che per tanti anni si è campato di rendita. Ora si stanno prosciugando le ultime risorse, poi verrà purtroppo il peggio. Oltre ai fallimenti ed a tutto quello che stiamo vedendo c’è un altro dato che meglio di tutti spiega la direzione che abbiamo imboccato. Da qualche generazione il reddito reale sta diminuendo rispetto alla precedente, per la prima volta dal dopoguerra ad oggi. I figli hanno sempre guadagnato di più e sono sempre stati economicamente meglio dei padri. Ora i figli devono farsi aiutare dai padri e dai nonni per campare, ma prima o poi diventeranno loro i padri ed i nonni e per i loro figli saranno problemi seri. Ma non si può pensare che si possano fare delle riforme serie in questo paese. Troppa gente mangia a spese di chi lavora ed i privilegi si tolgono solo con la forza. E’ una triste considerazione, ma forse è veramente meglio un commissariamento da parte dell’europa come successo per la grecia. Con tagli drastici agli stipendi pubblici ed alle pensioni. Sarebbe una delle poche possibilità di salvezza per le nuove generazioni. E triste perchè augurarsi di passare da un leviatano all’altro non è certo il massimo. Ma i nostri parassiti sono terribilmente peggio degli altri, per cui meglio essere realisti e scegliere il male minore.

    • Il guaio è che alla famigerata troika interessa poco come i suoi “protetti” ripagano i propri debiti. Non mi risulta che in Grecia, al di là di tante parole, ci siano stati licenziamenti in massa di statali – solo qualche migliaio. Son andati giù di tasse, questo sì – come da noi, del resto. Anzi, qui vogliono prepensionare vecchi parassiti per assumerne di giovani.
      La famosa lettera della bce molto timidamente, tra le righe, qualcosina suggeriva… e già era stata additata dai magnaccioni di destra&sinistra quale prova dell’austero commissariamento al quale ci sottoporrebbe la Germania. Pensare che tempo fa mi è capitato di leggere un’intervista ad un professorone sinistrato, nella quale il nostro ammetteva che sì, nella p.a. ci sarebbe un esubero di un milioncino di cicale. Non che suggerisse di licenziarle, eh!
      Dipendesse da me… licenziamento in massa, con preavviso minimo. In questo paese c’è gente che finisce in galera perché non poteva non sapere che un suo parente/amico/amante commetteva dei reati. Bene, gli statali non potevano non sapere che prima o poi l’albero della cuccagna sarebbe seccato – avranno certamente risparmiato, e in ogni caso cazzi loro!

      • Certo non esistono burocrati decenti. Vengono fuori tutti da quello stesso stampo. Ma i nostri sono proprio il peggio……..

  2. Un’associazione imprenditoriale seria dovrebbe prevedere, tra i vari requisiti, quelli di non accettare contributi, incentivi, e mancette statali varie; e di non partecipare a gare d’appalto pubbliche. Il leviatano non va né munto né rifornito.

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