di GERARDO COCO
Con la fine del 2018 si è concluso il cosiddetto quantitative easing (Qe) varato dalla la banca centrale europea nel 2015 e consistito in un’espansione monetaria basata sull'acquisto di 2.6 trilioni di euro di titoli dei governi sovrani e sulla riduzione dei tassi di interesse. L’operazione aveva lo scopo di contrastare le pressioni deflazionistiche nell'area dell’euro, rafforzarne l'economia per superare livelli di produzione inferiori a quelli del 2007. Ma nulla di tutto questo si è verificato. Nessun impatto sull'economia reale, sull'occupazione, sugli investimenti delle imprese, sull'inflazione, sul credito e quindi sulla crescita. Pensare che il presidente Mario Draghi, per ben due volte nel 2018 affermava che si era in presenza di una crescita “robusta” (addirittura!).
Ora quando un’iniziativa propagandata come stimolo economico si rivela un fiasco clamoroso soprattutto per la sproporzione tra la dimensione gigantesca e l’inefficacia sca
Il “senso della realtà” si è smarrito da tempo. Bell’articolo.
Una bella spiegazione tecnica, mi chiedo anche; se oltre al fattore più plausibile, ovvero quello speculativo, esiste una ben ampia strategia geopolitica ?
Nel caso, secondo Voi quale potrebbe essere ?
Una teoria l’avrei, ma forse la mia è troppo complottistica o fantascientifica…
Per usare le parole di Hayek, la soluzione è DENAZIONALIZZARE LA MONETA. Se non hai letto quel libro te lo consiglio, potrebbe farti cambiare certe convinzioni relative alle tue teorie.