I pirati di Libertalia: utopia liberale o distopia collettivistica?

di PAOLO L. BERNARDINI Parliamo dell’ultimo libro di David Graeber. Conobbi Graeber a Cambridge in occasione del colloquio internazionale “Eurocentrism: Retrospect and Prospects”, presso il St. John’s College di Cambridge, e la sede londinese della statunitense University of Notre Dame. Probabilmente David era stato allievo, diretto o indiretto, di John (“Jack”) Goody, uno dei maggiori antropologi e sociologi del Novecento, professore per decenni a Cambridge, studioso delle culture primitive africane, e di storia intellettuale e sociale europea, e noto per diverse teorie e prese di posizioni politiche. Dopo l’11 settembre, difese coraggiosamente l’Islam e parlò della necessità di trovare una comune radice ebraico-cristiana-araba non solo dell’Europa, ma di tutta l’Eurasia. Il colloquio ebbe luogo ad inizio luglio 2017. Certamente, Graeber ebbe come maestro Marshal Sahlins, morto ultranovantenne nel 2021, e unanimemente considerato come uno dei maggiori antropol