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I sostenitori del libero scambio sono realisti! I protezionisti sono ideologizzati

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di PIETRO AGRIESTI I sostenitori del libero scambio vengono spesso dipinti come teorici distaccati dalla realtà, intellettuali astratti privi di concretezza e senso pratico. Il dibattito sui dazi di Trump ha offerto vari esempi di questa narrazione. Per restare sul Miglio Verde si pensi ai begli articoli di Duncan Whitemore e Bryan Mercadante. Ma è vero l'opposto: sono proprio i protezionisti a utilizzare un linguaggio astratto e ideologico che offusca la realtà e a propinare ricette che nel mondo reale non potranno funzionare. Il linguaggio mistificatorio dei dazi Quando i loro sostenitori affermano che con i dazi si "abbassano le tasse", utilizzano una terminologia fuorviante. I dazi sono una tassa, e aggiungere una tassa è il contrario di abbassare le tasse. E anche qualora i dazi sostituissero altre imposte, si tratterebbe di una riforma fiscale, cioè di una rimodulazione della tassazione, non di una riduzione. Esiste un metodo più semplice per abbassare le tasse
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