di CLAUDIO MARTINOTTI DORIA
E’ tipico dei tempi gravosi, difficili, caotici, come quelli che stiamo vivendo, provocare confusione e disorientamento, sarebbe strano se così non fosse. Ma nonostante le difficoltà, occorre cercare di rimanere centrati, equilibrati, equidistanti, per non perdere la lucidità e la visione d’insieme.
In primo luogo è fondamentale non cadere nella trappola delle “tifoserie”, anche se non siete tifosi, il rischio è comunque concreto. Tutti i media inducono a farvi cadere in questa trappola. Cioè farvi tifare per la squadra che loro vorrebbero imporvi, perché questo è il loro compito, facendo propaganda. Della serie “ha stato Putin”. Sabotano i gasdotti nel Mar Baltico, area sotto stretto controllo NATO: sono stati i russi che amano farsi dei danni da soli, così come si sono auto-bombardati mentre controllavano la centrale nucleare di Zaporižžja. Questo, per quanto possa sembrare ridicolo e patetico, è quanto hanno riportato i media
Il non andare a votare per avere la coscienza a posto nella delegittimazione, lo condivido. Non ritengo, però, che tale delegittimazione possa essere politicamente efficace qualora l’astensionismo dovesse superare il cinquanta per cento: le elezioni sarebbero comunque valide. L’individuo che a Rimini invitava a recarsi comunque alle urne, giocava l’ennesimo ruolo ipocrita. Altrimenti non avrebbe consentito le operazioni di voto in un solo giorno in luogo di due. Il motivo della restrizione era proprio quello di indebolire la coalizione con un elettorato meno militante rispetto a quello degli avversari.