di LUIGI CORTINOVIS
Il paese latinoamericano che, negli ultimi 40 anni, più ha prosperato ed è cresciuto è caduto nelle mani dei neomarxisti. Al secondo turno, domenica, il candidato di sinistra Gabriel Boric ha ottenuto il 55,73% dei voti e José Antonio Kast il 44,27%. Boric è stato eletto presidente del Cile.
Deputato 35enne (il più giovane presidente della storia cilena, già internato in un ospedale psichiatrico) ed ex leader studentesco, Boric si definisce ecologista, femminista e regionalista e vuole ampliare il ruolo dello Stato verso un modello di welfare simile a quello europeo. I paragoni a sinistra lo collocano ideologicamente vicino a Salvador Allende (1970-1973, colui che portò al Cile alla fame) e il primo che non fa parte dei due grandi blocchi che hanno condiviso il potere dal ritorno alla democrazia nel 1990.
L'ampio margine è stato sorprendente poiché tutti i sondaggi prevedevano un ballottaggio molto stretto e, infatti, il candidato conservatore ave
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