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Il lamento del consumatore di tasse meridionale

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di MATTEO CORSINI

Adriano Giannola, presidente di Svimez e quindi meridionalista per professione, ha nel corso del tempo avversato le richieste di maggiore autonomia avanzate da alcune regioni settentrionali. Dapprima appellandosi alla Costituzione, poi sostenendo che dal residuo fiscale andrebbero dedotti gli interessi sui titoli di Stato posseduti dai residenti in quelle regioni. Adesso si spinge ad affermare che le regioni che chiedono più autonomia andrebbero incontro a una deindustrializzazione e meridionalizzazione.

  • “E’ fondamentale chiarire le idee al Nord che si deindustrializza e si meridionalizza quanto più conta di riavere i suoi soldi come dice Zaia, e tanto più quanto punta a instaurare un sovranismo regionale a cui corrisponde la prospettiva di una più forte subalternità nell’Ue. Chi dice dobbiamo far crescere Milano, sottovaluta che il Nord da solo può ambire al massimo a fare il terzista di lusso alla Germania. Se si va avanti così, il Nord ritornerà sui livelli economici pre-crisi nel 2025”.

In pratica, pare che per Giannola la richiesta di maggiore autonomia sarebbe autolesionistica. Posto che, nel fare da fornitori ad aziende tedesche, diverse imprese delle regioni in questione hanno generato ricchezza e posti di lavoro e questo non vedo come possa essere considerato negativamente, non si capisce per quale motivo dovrebbe esserci “una più forte subalternità nell’Ue”.

Non sembra che Paesi di dimensioni più piccoli dell’Italia siano subalterni nella Ue più dell’Italia stessa. Si può forse dire che l’Olanda sia in una situazione di subalternità rispetto all’Italia? A me pare di no.

Credo che argomenti come questo non aiutino la causa di chi è contrario alla concessione di maggiore autonomia a talune regioni. Perché magari sarà una sensazione sbagliata, ma sembra molto il lamento del consumatore di tasse nei confronti del produttore di tasse che cerca di ridurre il fardello che porta sulle spalle.

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3 COMMENTS

  1. Se tutti pagassimo le tasse pagheremmo di più e per sempre…, lo stato potrebbe fare piu debito ed i nostri figli avrebbero finalmente da lavorare di più per ripagarlo!

  2. L’Italia é divenuta quella Nazione dove fanno di tutto per non capirsi, creare confusione perché nella confusione per quei pochi c’é chi ne approfitta a riempirsi di star bene. Non vogliono cambiare e la parola d’ordine é creare confusione, ma quella confusione che auspicano dall’alto del Potere, prima o poi toccherà tutti indistintamente.
    Le previsione di Geltrude confermano che il Papa dovrà scappare probabilmente verso la Mecca, l’Italia si spaccherà auspicando il ritorno alle Repubbliche Marinare per vivere felici e contenti.

  3. Da quando ho l’uso della memoria sento parlare di cassa per il mezzogiorno.
    Da quando ho l’uso della memoria il mezzogiorno affonda, nonostante le continue provvidenze a fondo perduto provenienti dallo stato centrale e da altri forzieri.
    La soluzione la conosciamo , e si fonda su un semplice assunto : “il bisogno aguzza l’ingegno”.
    Lo svimez e tutte le elemosine al mezzogiorno vanno aboliti.
    Si arrangino.
    Ritengo che a quel punto saranno proprio queste regioni meridionali a richiedere autonomia.
    Da quando ho l’uso della ragione ho capito che il mezzogiorno è zavorra per un paese che volesse crescere e svilupparsi modernamente.

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