Il politico? un burattino nelle mani dei burocrati

di GIAN LUIGI LOMBARDI CERRI I governanti ed i parlamentari italiani, e le loro anime nere, i burocrati, sono sempre più disprezzati da tutti i popoli italiani. Per disonestà, per incapacità e per riempire sempre più le orecchie dei cittadini di chiacchiere, anziché dedicarsi ai fatti. Forse per incapacità. Analizziamo la situazione per sommi capi. Un candidato parlamentare poiché desidera essere eletto, deve promettere di fare qualcosa. Oggi promettere è diventato un must, anche quando si sa che non si è in grado di mantenere. Poiché la maggior parte non sa niente sul “come fare” si appoggia totalmente ai burocrati . Forte però di sentirsi "senza vincolo di mandato". Diceva a me pivello la buonanima del Giulio nazionale, con il quale avevo pensieri politici divergenti a 180°, ma per il quale avevo una grande stima come persona: "Guarda che una promessa elettorale non è una cambiale che vai a scontare in banca"! Frase di una freddezza, ma di una realtà agghiac