di ALEKSANDER AUTINA
Uno dei principali sport che assiduamente i banchieri centrali amano praticare è il lamentarsi della mancanza di inflazione nonostante i continui stimoli monetari da loro applicati al sistema economico. Il fatto che da moltissimi anni vi sia una crescente comunità di operatori economici di ogni genere che continuamente risponde a queste lamentele, spiegando come i banchieri centrali utilizzino misurazioni falsate, non ha comunque impedito a questi ultimi di perseverare nei loro errori.
Tuttavia, negli ultimi tempi, sembrerebbe che qualcuno alla Fed abbia finalmente deciso di tirare fuori la testa dalla sabbia per verificare cosa succederebbe se, oltre al solito paniere discrezionale di beni, nel calcolo del CPI, l’indice dei prezzi al consumo, venissero aggiunte anche le variazioni dei prezzi azionari, delle obbligazioni e dei beni immobili[1].
Sorpresa delle sorprese, così facendo si è scoperto che l’indice dei prezzi attualmente si troverebbe int
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