di SALVATORE ANTONACI
La supercorazzata europea, sempre più appesantita dalle enormi falle finanziarie nel proprio scafo si avvia verso un mesto destino nonostante l'affannarsi del ponte di comando. Facile anzi che disposizioni contraddittorie urlate a voci sconnesse possano accelerare anziché procrastinare il naufragio. In questo quadro a tinte fosche l'Inghilterra, terra d'elezione di marinai e corsari, cerca disperatamente di sottrarsi all'ineluttabile. I tentativi, a dire il vero, sono ancora abbastanza timidi, ma la convinzione che serva recidere il cordone che mantiene unita Albione al continente si rafforza di giorno in giorno nell'opinione pubblica.
David Cameron, Premier da due anni a capo di una coalizione dei suoi Tories con i Liberal-democratici, ondeggia tra l'intransigenza degli scettici duri e puri e la disponibilità al compromesso delle colombe. Una situazione difficilmente sostenibile per lungo tempo pena un logoramento governativo e, cosa assai più grave, di
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