di LEONARDO FACCO
Ancora un paio di giorni fa, al bar, sostava un tizio che sosteneva che “Le tasse sono una cosa bellissima”. Era un dipendente pubblico, anzi - usiamo il termine corretto - un parassita. Queste idiozie sono così diffuse perché ex ministri dell'economia e altri suoi compagnucci di scuderia bocconiana, ne sono stati i portavoce all'insegna del motto burlesco che “Chi evade mette le mani nelle tasche degli italiani”.
Non è cosa di poco conto che a fare affermazioni così strampalate (degne del romanzo “1984” di George Orwell, tanto per stare in tema) seppur in linea con la demagogica campagna del “dagli all’evasore”, siano - ancora oggi - personaggi pubblici, professori di Università, membri della stampa igienica e “salvatori della patria” amici dei poteri forti.
È, giocoforza, ovvio che il «covidiota medio» pensi che se ad affermare cotanto principio è stato il “gran-prof-rettor-president” di 'sta cippa allora è vero: “Chi
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