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Il keynesismo all’amatriciana del centro studi di confindustria

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di MATTEO CORSINI "La flessibilità è cruciale per il successo delle riforme strutturali e richiede una revisione nella dimensione e nei tempi di rientro perché politiche restrittive possono azzerare gli effetti positivi". Alessandro Fontana e Luca Paolazzi, del Centro studi di Confindustria, lanciano l'allarme sull'entità dell'aggiustamento fiscale che si renderebbe necessario nei prossimi tre anni qualora non venisse concessa altra “flessibilità” dalla Commissione europea. Come ormai dovrebbe essere noto, “flessibilità” è la parola usata per non dire “deficit aggiuntivo”, ma la sostanza è proprio quella. Da anni i documenti di economia e finanza e le leggi di stabilità sono impostate dai governi italiani con uno schema pressoché identico, anche se Renzi ha calcato la mano più dei predecessori e, soprattutto, lo ha fatto e continua a farlo in un contesto in cui una delle principali voci di spesa incomprimibile, ossia gli interessi sul debito pubblico, è
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