di LEONARDO FACCO
Da due anni, tutte le istituzioni - a partire dal fantomatico garante che siede sul Colle e con l'avallo della Consulta - stuprano la costituzione "più bella del mondo", facendo strame dei diritti più elementari dei cittadini.
Eppure, quel catafalco repubblicano osannato da guitti e macchiette tricolorite a libro paga dello stato, ora è tornato a far parlare di sé, per via dell'approvazione definitiva di due emendamenti che modificano gli articoli 9 e 41 della suprema legge. Votati senza alcun dibattito pubblico, alla cheticella, da una maggioranza bulgara (6 astenuti ed 1 solo contrario), ora recitano così:
Articolo 9: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali
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