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La fallacia della “Finestra rotta” applicata all’ideologia green

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di MATTEO CORSINI Sono anni ormai che in Europa ci si sente dire che sta arrivando il momento in cui le energie "pulite" saranno non solo quantitativamente sufficienti, ma anche convenienti dal punto di vista economico. Detto che eolico e solare hanno il problema della discontinuità, perché vento e sole non si manifestano a comando, che il nucleare è avversato e da più parti dismesso o in via di dismissione, e che gli idrocarburi restano ancora meno costosi, come fare per raggiungere l'obiettivo? Nell'unico modo su cui contano i detentori e utilizzatori dei mezzi politici: mediante la tassazione o strumenti che, ancorché sotto altra veste, svolgono la stessa funzione. Ciò spingerà verso la convergenza dei costi delle diverse fonti di energia, e purtroppo sarà un livellamento verso l'alto. L'impianto è un mix di incentivi alle fonti "green" e disincentivi a quelle "brown". I talebani dell'ambientalismo usano diverse argomentazioni, per lo più non ammettendo discussion
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