di MARK NESTMANN
Gli economisti e i governi hanno da tempo un'opinione molto bassa dei contanti che si portano nel portafogli o si tengono in un luogo sicuro per i giorni di pioggia. Gli economisti odiano il denaro contante perché le persone non possono essere costrette a spenderlo. Ciò significa che in una fase di recessione economica, i consumatori che accumulano contanti rendono più difficile per i governi stimolare l'economia abbassando i tassi di interesse.
Nel suo libro del 1936, The General Theory of Employment, Money, and Interest (La teoria generale dell'occupazione, della moneta e dell'interesse), l'economista John Maynard Keynes lamentava l'abitudine dei consumatori di accumulare contanti in tempi difficili. Appoggiò l'idea di una "tassa di possesso", in modo che, di fatto, il valore del contante accumulato venisse diminuito rispetto al suo valore nominale attraverso un’imposta.
I governi odiano il contante per lo stesso motivo per cui lo odiava Keynes. E han