di JORGE C. CARRASCO
Nel marzo 1957, Kwame Nkrumah proclamò l’indipendenza dall’Inghilterra della Costa d’Oro, cambiando il suo nome in Ghana. Nkrumah era persona particolare. Istruito nelle università inglesi e americane, era convinto di due cose. La prima era che solo l’indipendenza avrebbe permesso alle popolazioni africane di superare il loro secolare arretramento. La seconda era che per ottenerla, il mezzo ideale fosse una sorta di socialismo africano che lui chiamava consciencism.
Appena arrivò al potere, adottò il titolo di "Osagyefo" (il redentore), cambiò il nome del paese in Ghana, che nella lingua Akan significa "re guerriero" e si assicurò il potere assoluto. Nkrumah era un ciarlatano divorato dal narcisismo. Pur non simpatizzando neppure con la metà dei suoi concittadini, che parlavano dialetti diversi da quello nativo della sua etnia, credeva che l’intero continente africano dovesse essere unito sotto un’unica bandiera.
In Occidente, Nkrumah
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