di MATTEO CORSINI
Tra gli esponenti di spicco dell’economia comportamentale c’è indubbiamente Richard Thaler, al quale è stato assegnato il premio Nobel nel 2017. Ormai questa branca dell’economia (spesso con la sua applicazione alle decisioni finanziarie) è come il prezzemolo ed è da puri eretici mettere in discussione quanto affermano i comportamentalisti.
A mio parere, però, alla base di tutto l’approccio c’è una idea di razionalità erronea, alla quale sovente si sposa un paternalismo irritante.
Afferma, per esempio, Thaler: “Noi umani non siano tanto intelligenti da valutare una situazione in un secondo e poi prendere la decisione migliore. Talvolta accade che perdiamo l’autocontrollo e spesso ci gongoliamo nell’aver fatto una scelta, anche se quella scelta ci ha fatto comprare un prodotto inutile. Non solo, il consumatore è irrazionale e cambia, influenzando a sua volta il mercato. Un mercato in cui anche le aziende tengono comportamenti irrazional