di LEONARDO FACCO
Ci sono almeno due ragioni importanti per cui un liberale serio e coerente deve aborrire la cultura subumana dei propagandisti dell’alimentazione a “Km Zero”: la prima, strettamente politico-filosofica, si richiama all’insegnamento di Frédéric Bastiat che con un aforisma fulminante ha sintetizzato le ragioni del libero commercio: “Laddove non passano le merci passano i cannoni”. Se Bastiat non finisse di convincervi, consigliamo anche la lettura di Cobden, di de Molinari, di Chidenius e di tanti altri autori passati e presenti.
Il secondo motivo per cui dar di stomaco ogni volta che un “un mangiapiano” qualsiasi (e tra leghisti e 5 stelle abbondano gli esempi) vaneggia di “consumo eco-sostenibile, in controtendenza con la globalizzazione, può essere la ragione oppure il buon senso. (I prodotti a Km zero per definizione non possono viaggiare molto e, per essere tali, non possono superare i 70 Km dal luogo in cui sono prodotti”).
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