di MARIETTO CERNEAZ
L’inflazione non è soltanto un fenomeno tecnico di politica monetaria, ma un meccanismo storico di espropriazione silenziosa che ha accompagnato la crescita degli Stati moderni. Numerosi autori – da filosofi classici ad economisti contemporanei – hanno denunciato l’inflazione come “furto legalizzato” o come “tassa occulta”. Proviamo, allora, a ripercorre tali critiche, evidenziando come l’inflazione venga interpretata non solo sul piano economico, ma anche etico e politico.
I precursori: l’inflazione come frode
Gli economisti classici intuirono presto la natura distruttiva dell’inflazione. David Hume, già nel saggio Of Money (1752), notava come l’aumento artificiale della moneta conducesse a instabilità e disordine sociale. Adam Smith in La ricchezza delle nazioni (1776) definiva le emissioni eccessive di moneta una frode da parte dei governi verso i cittadini. In questa prospettiva anche David Ricardo (On the Principles of Political Ec