di PAOLO L. BERNARDINI*
L’Italia è morta. Anzi, forse potremmo dire che non è mai vissuta davvero. Forse neanche mai davvero nata. Perché gli Stati nascono quando esiste un consenso, o un consenso potenziale, della maggioranza dei loro futuri abitanti, consenso all’inizio espresso, veicolato, e mostrato al mondo dai loro leader, e fondato su di un’identità condivisa. C’era un consenso certo nel 1291, nella Svizzera del patto fondativo; c’era nel 1581 tra sette delle diciassette province d’Olanda, che volevano liberarsi dell’oppressione dell’Impero di Filippo II. C’era nel 1776 tra le tredici colonie americane; all’inizio, non era diffuso, ma potenzialmente c’era eccome e crebbe enormemente tra il 1776 e il 1783. Nacquero gli Stati Uniti d’America.
L’Italia nacque invece su inganno e violenza. La violenza unita all’inganno sottomise il Regno delle due Sicilie; l’inganno, unito ad una buona dose violenza espressa nelle modalità di svolgimento del
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