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Moneta digitale, strumento per gli indipendentisti. nascera’ tuscanycoin

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di EMILIANO BAGGIANI*

toscana-stato_640La battaglia verso l’indipendenza dallo Stato italiano, non deve prescindere dalla battaglia fiscale, economica e monetaria. Ma come riuscirci, visto che i governi occidentali, non solo quello italiano, stanno procedendo ad “un giro di vite” che rende assai difficile poter sfuggire alla oppressiva dittatura fiscale? Lo Stato italiano, che sappiamo assolutamente illiberale e campione di tasse, è diventato il vile “socio occulto” di tutte le piccole e medie imprese, a cui drena fino al settanta per cento dei profitti per mantenere le pastoie a cui si approvvigionano milioni di parassiti. A questo punto è necessario che tutti gli indipendentisti, e i movimenti, prendano coscienza delle strumentazioni che ci mette a disposizione la rete internet, al fine di per poter avviare una economia “parallela” a quella “ufficiale”, per poter mettere a riparo tutte le proprie transazioni e i propri profitti legali e legittimi dall’oppressione della dittatura italica. Una necessità politica, oltre che una tutela personale: una cosa che non deve sfuggire a nessuno che abbia veramente a cuore l’indipendentismo.

A questa Italia morente (proprio ieri i dati confermano ulteriore recessione), che ci ha condotto nella più nera disperazione, deve essere inflitto il colpo di grazia utilizzando anche, e non solo, gli strumenti dell’economia digitale. A questo proposito ci viene in soccorso una idea geniale e sublime. Nel 2008, come molti di voi ben sapranno, sono stati “inventati” i bitcoin, da un giapponese che si firmava con lo pseudonimo di “Satoshi Nakamoto” (che però riprendeva una idea di alcuni cinesi che li avevano teorizzati già nel 1998).

Cosa sono i bitcoin ? I bitcoin sono una valuta digitale che “a differenza della maggior parte delle valute tradizionali non fa uso di un ente centrale: esso utilizza un database distribuito tra i nodi della rete che tengono traccia delle transazioni, e sfrutta la crittografia per gestire gli aspetti funzionali come la generazione di nuova moneta e l’attribuzione di proprietà dei bitcoin. La rete Bitcoin  consente il possesso ed il trasferimento anonimo delle monete; i dati necessari ad utilizzare i propri bitcoin possono essere salvati su uno o più personal computer sotto forma di “portafoglio” digitale, o mantenuti presso terze parti che svolgono funzioni simili ad una banca. In ogni caso, i bitcoin possono essere trasferiti attraverso Internet verso chiunque disponga di un “indirizzo bitcoin”. La struttura peer-to-peer della rete Bitcoin e la mancanza di un ente centrale rende impossibile per qualunque autorità, governativa o meno, di bloccare la rete, sequestrare bitcoin ai legittimi possessori o di svalutarla creando nuova moneta.”

Il bitcoin, pertanto, è una valuta digitale che garantisce l’intracciabilità dei pagamenti a patto di usarlo assieme all’anonimizzatore TOR, ed usare molti diversi “portafogli” per le transazioni . E il bello è che è tutto legale. E’ molto difficile anche per un ente governativo tracciare un pagamento effettuato con bitcoin.

Come iniziare ad utilizzare i bitcoin ? Esistono due metodi, che prevedono la creazione di un “portafoglio digitale” . Il portafoglio digitale corrisponde ad un indirizzo bitcoin (es. “1BG5PtEM9YdJR3cnzwYPwgGCN2bLsMch3k” indirizzo bitcoin di Toscana Stato) che è pubblico. Il portafoglio digitale può essere creato “localmente” (ossia sul proprio computer con un programma come MultiBit) che è il metodo più sicuro, oppure “online” utilizzando un servizio come blockchain.info . Usare questo ultimo metodo è un po’ meno sicuro rispetto a tenere il portafoglio sul computer in locale, ma è sempre possibile scaricare il portafoglio localmente sul proprio computer e importarlo sul programma che si usa per gestire il portafoglio bitcoin. Gestire il portafoglio in locale  comporta scaricare svariati gigabyte di transazioni in bitcoin per poter tenere aggiornato il proprio bilancio, quindi in genere se non si hanno necessità particolari è meglio scegliere un servizio come blockchain che gestisce tutto in remoto, e non comporta l’installazione di alcun programma e lo scaricamento di grossi files. Una volta creato il portafoglio con il suo indirizzo, è possibile ricevere ed inviare bitcoin. Bisogna precisare una cosa però : i bitcoin sono molto fluttuanti come valore (anche perché la Federal Reserve americana porta avanti da tempo speculazioni per destabilizzarne il mercato), ossia un giorno possono essere cambiati 600 euro per 1 bitcoin e un altro a 450 euro (anche se ultimamente sono abbastanza stabili), e pertanto dovrebbero essere interpretati (per ora) solo come strumento di transazione economica anonima a meno di non sapere, e bene, quello che si fa : ricevo un pagamento in bitcoin, devo subito trasformarlo in liquidità “classica”. In sostanza ricevo soldi in bitcoin, e li cambio subito in denaro reale: altrimenti rischio di perdere soldi (o anche guadagnarne…) .

I bitcoin possono essere acquistati, e venduti, nei numerosi merchant e traders online . Io consiglio bitboat.net oppure  localbitcoins.com per l’anonimità offerta : sempre rimanendo nella più assoluta legalità. Su localbitcoins.com è possibile acquistare bitcoin in contanti, incontrando di persona la persona che li mette in vendita : una gran bella comodità per  nonimizzare ulteriormente le transazioni. Una banca di Hong Kong (ANX), che opera come trader sulle valute digitali, pochi giorni fa, ha lanciato la prima carta di debito prepagata (appoggiata al circuito VISA) legata a bitcoin : la ricarichi con bitcoin, vai al bancomat e ritiri soldi veri in base al tasso di cambio di quel giorno .

Non ci sono solo i bitcoin: ci sono i litecoin, i dogecoin e un’altra ventina di monete virtuali, ma il bitcoin ha di gran lunga il mercato più largo e più stabile, pari a quasi dieci miliardi di euro , in crescita esponenziale.

Il movimento Toscana Stato, fra le mille proposte che ha in pancia, pensa di lanciare una moneta digitale della Toscana : il  TuscanyCoin, che potremmo estendere, nell’uso, alle altre patrie irredente oppresse dallo Stato italiano. Chi eventualmente fosse interessato e volesse aiutarci, può contattarci. Una moneta “ufficiosa”, legale, che possiamo usare fin da subito per alimentare la nostra economia.

Secondo il mio parare gli indipendentisti dovrebbero iniziare a diffondere questo strumento presso il pubblico più ampio possibile, organizzando seminari di informazione e aiutando le persone che hanno meno familiarità con lo strumentazioni informatiche : questo per organizzare la nostra indipendenza “economica” e “monetaria” ancor prima di quella “politica”. Ancora pochi sanno quali sono le potenzialità dei bitcoin ed è giusto diffondere tutte le informazioni possibili verso tutti i privati e tutte le aziende. Se riuscissimo a creare una economia in bitcoin o in un altra valuta digitale per l’Italia sarebbe un brutto colpo, forse mortale, altro che bomba atomica!

L’accanimento che le autorità hanno nei confronti del bitcoin è esplicativo di quanto abbiano paura delle sue potenzialità : inoltre sarà assai difficile metterli fuorilegge legalmente. Come pretesto si chiamano in causa quelli che Julian Assange chiama i “cavalieri dell’infocalisse” : riciclaggio di denaro e droga. Invece secondo noi il bitcoin è una straordinaria opportunità per restituire libertà alle nostre aziende e ai nostri cittadini taglieggiati dalla pressione fiscale. Nel frattempo abbiamo aperto il sito ToscanaStato.Org in Islanda, nazione che ci garantisce la massima libertà di espressione . E il sito l’abbiamo pagato in bitcoin .

Bye Bye Italia!

*Toscana Stato

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1 COMMENT

  1. bit coins – facile – per i padroni del mondo – entrare nel sistema per farlo esplodere come una bolla finanziaria – i danni ci saranno per tutti – i guadagni soros loro –

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