di STEFANO MAGNI
“Non chiamateci 1244. Il nostro nome è: Kosovo”. Il capo negoziatore kosovaro ai colloqui con Belgrado, Edita Tahiri, ha ribadito questo principio: non parteciperà ad alcun negoziato internazionale se i serbi non pronunceranno almeno il nome del nuovo Paese. Il governo di Belgrado, di sicuro, non ne ha riconosciuto l’indipendenza, non lo vuole nemmeno chiamare per nome, preferendo sostituire “Kosovo”, con “Risoluzione 1244”, l’atto con cui le Nazioni Unite hanno dato il via a una missione internazionale in quell’angolo meridionale dei Balcani. Un altro nome che i serbi danno ufficialmente al Kosovo è infatti: “Missione Unmik”. Un’allusione per dire: un pezzo del nostro Paese (il Kosovo era una regione della Serbia fino al 2008) occupato da un governo messo in piedi dall’Onu. I serbi considerano illegale la dichiarazione unilaterale di indipendenza del Kosovo, proprio perché viola la risoluzione 1244. E anche l’intento iniziale della m
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