di LEONARDO FACCO
Lasciatemelo dire senza tanti fraintendimenti: coloro che blaterano di disinformazione pretendono solo il controllo politico dell’informazione! Il resto sono bugie.
Barak Obama, insignito del Premio Nobel per la Pace grazie alle centinaia di morti che ha causato bombardando mezzo mondo, ora si erge a paladino della libertà di parola, "nel rispetto del I emendamento" (dice lui), ma censurando.
L'ex presidente "coloured" degli Stati Uniti d'America, emblema del politicamente corretto e punta di diamante dei Dem (i socialisti americani), è stato ospitato alla Stanford University per spiegare ai comuni mortali come dovrebbe funzionare la libertà d'espressione, bontà sua.
Intanto, la prima sciocchezza l'ha sostenuta affermando che i principi del I emendamento della Costituzione "non si devono applicare ai social media e non vale per società private come Twitter o Facebook". Secondo la sua bislacca interpretazione, non basta moderare i contenuti, bisogna
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