di MATTEO CORSINI
Dall’inizio del decennio in corso la Grecia dipende, sostanzialmente, da aiuti esterni. Nonostante una ristrutturazione del debito che nel 2012 che ha comportato un haircut ai creditori privati superiore a 100 miliardi di euro, ancora oggi il suo debito complessivo sfiora il 180% del Pil. Gran parte del debito è ormai nei confronti di creditori pubblici, ossia in buona sostanza i pagatori di tasse degli altri Paesi europei, che negli ultimi anni hanno più volte aperto i cordoni della borsa e approvato moratorie sugli interessi. Solo un paio di settimane fa la Grecia ha ricevuto 8.5 miliardi dai partner europei, di cui circa 7 servivano per pagare obbligazioni in scadenza detenute dalla BCE.
Direi, quindi, che siamo di fronte a un Paese (ancora) insolvente. Ciò nonostante un paio di giorni fa è stata lanciata un’emissione obbligazionaria a 5 anni, collocata per 3 miliardi a un tasso del 4,625%. Livello che, considerando le condizioni reali del debitore,
Hanno fatto i conti senza l’oste.
Peggio dell’italia sono esposti ad ogni intemperia finanziaria , monetaria, economica, etc.
Senza difese.