Passato il referendum, ora si voti per davvero

di PAOLO L. BERNARDINI Dopo la farsa tragica, o la tragedia farsesca, del voto di domenica, credo che sia giunto il momento di iniziare una massiccia opera, politica e d’ingegno, per andare a votare davvero. E’ giunto il momento, davvero, di por fine al grottesco, ma davvero. Che cosa intendo? Intendo quello che ripeto da tempo. Occorre che ogni regione italiana voti per scegliere se rimanere in Italia o diventare indipendente. Occorre che questo accada presto, perché non vi è nulla, ma proprio nulla, nel settore pubblico, che non sia in uno stato penoso. Ma da tanto tempo. Come un’entità nata fragilissima, l’Italia – in forma di stati uniti d’Italia senza federazione però  – non dal punto di vista della cultura e del sapere, per fortuna, è un corpo che per sopravvivere da oltre centocinquanta anni muta e si trasforma, con la rabbia di un transgender arrabbiato, che nasce maschio, e vuol diventare femmina, come nella canzone di De André, poi vuol tornare masc