di PAOLO L. BERNARDINI
Si crede, comunemente, che il mondo del sapere contempli un’area, quella umanistica e delle scienze sociali, del tutto preda dell’ideologia collettivistica nella sua versione più recente, quella del politicamente corretto. Questo è vero. Basti pensare che gli accademici libertari si contano sulla punta delle dita in Italia, e non sono tantissimi neanche negli USA dove il libertarismo è presente se non nel DNA di ognuno, quantomeno nella formazione scolastica e nella “tradizione”, per dir così, della nazione.
Ogni volta che vedo nascere uno storico libertario lo saluto come un evento miracoloso, il passaggio di una cometa. Mi è capitato di recente con un giovane italiano che insegna all’estero. Ora, questo ha effetti devastanti sulla formazione dei giovani, imbevuti fin da piccoli da ideologie collettivistiche e statalistiche micidiali – da cui la mancata ribellioni dei giovani alle politiche governative italiane che di fatto hanno tolto lor
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