di PIERGIORGIO MOLINARI
Quando, all'inizio, si trattò di inoculare psicotici terrorizzati, menti deboli indottrinate e poveri vecchi incapaci di reagire, fu facile. Dopotutto, molti tra loro non vedevano l'ora di manifestare la propria entusiastica adesione all'ideologia bio-securitaria spacciata per “fede nella scienza” o travisata da senso civico, indipendentemente da qualsiasi dato di realtà.
Poi venne il turno di quelli che si sottoposero all'inoculazione perché “non volevano rotture di balle”, seguiti dai ricattati per i quali la mancanza della punturina di regime avrebbe comportato la perdita del lavoro, e dai ragazzini plagiati che accettarono di barattare la propria salute – talvolta direttamente la vita, come nel caso di Camilla Canepa e altri – in cambio del permesso di entrare in pizzeria, in palestra o in discoteca.
Ora però stanno rumorosamente raschiando il fondo del barile, perché anche utilizzando indecenti metodi di discriminazione quali il la