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Putin, i piedi rossi, gli uomini verdi e l’eurasia

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di SERGIO SALVI Putin è impegnato da tempo nella creazione di una Eurasia in fondo non troppo diversa da quella che abbiamo visto auspicata messianicamente da Dugin, il fasciocomunista cui spesso si ispira quello che molti chiamano il nuovo zar. Putin non ha, ovviamente, letto Haushofer, ma ha ereditato dall’impero zarista e dall’Unione sovietica un paese che dall’Europa si estende considerevolmente nel continente asiatico. Putin cerca, “patriotticamente”, di ricostruirlo. Ha messo a punto una prima unione politico-economico-doganale tra Russia, Bielorussia e Kasakstan, che tenta di estendere a tutte le repubbliche ex-sovietiche, ma trova ostacoli interni ed esterni che rallentano la sua azione. È comunque un ecumenista convinto. Fino al 2008 ha mantenuto perfino qualche relazione militare con la NATO, ereditata dalla Russia di Gorbačëv. Guarda con interesse anche a quei paesi, dalla Finlandia alla Bulgaria alla Mongolia alla Cina, da lui ritenuti, bontà sua, «leg
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3 COMMENTS

  1. Amici fascio-nazi-social-italo-padani (o insubri), leggete e meditate. Non sostenevate, riguardo al Kossovo, che popolazioni inviate in un territorio per alterarne la composizione etnica, poi divenute maggioranza o consistente minoranza, non hanno alcun diritto all’autodeterminazione? Non è questo il caso dei russofoni ucraini? Quella russa non è la stessa logica di chi ardentemente sostiene l’italianità del Sudtirolo? Ma voi siete alleati con Casa Pound (anzi, gasabaund, come la pronunciano quegli ardenti italo-pelasgici) e guardate la pagina facebook del suo vicepresidente. “Noi siamo da secoli calpesti e derisi, perché non siam popolo perché siam divisi. Di fonderci assieme già l’ora suonò. Stringiamci a coorte siam pronti alla morte l’Italia chiamò. 17 marzo 1861”, un tricolore sullo sfondo. E molti leghisti ad esprimergli stima e ammirazione. Ora e sempre secessione etnica!

    • @Spagocci
      Dubito che i lettori di MiglioVerde siano fascio-nazi-social-italo-padani o personaggi di CasaPound.
      Ad ogni modo il suo ragionamento è comunque del tutto fallace.
      Il Donbass è sempre stato russofono e una parte geografica della Russia ben prima di Stalin o delle “ricostruzioni” di Salvi della storia di quei luoghi.
      E’ l’Ucraina, proprio come l’Italia, ad essere un Paese artificioso che non esiste.
      L’Ucraina è il risultato della prima guerra mondiale e dell’assemblaggio di pezzi di territori polacchi e rumeni con quelli russi.
      L’Ucraina è uno Stato Frankenstein proprio come lo fu la Yugoslavia, e nella fattispecie è derivante dall’integrazione forzata di due territori facenti parte di due ex imperi (quello austroungarico ad Ovest e quello russo ad Est).
      L’Ovest non è mai stato etnicamente e linguisticamente russo, mentre l’Est è storicamente russo e russofono.
      Il Donbass in tutto questo è esattamente come il Sud Tirolo, il Donbass nel primo dopoguerra è stato aggregato all’interno dello Stato dell’Ucraina contro la volontà dei suoi abitanti.
      Sicché gli abitanti del Donbass, se lo vogliono, hanno pieno legittimo diritto di autodeterminarsi e di chiedere una volta indipendenti la loro riannessione alla Federazione Russa, proprio come i sudtirolesi hanno pieno e legittimo diritto di autodeterminarsi e di chiedere una volta indipendenti la loro riannessione all’Austria.

  2. Bellarticolo. Peccato che quello che la gente voti non conti mai nelle varie discussioni. E peccato per i primi video trasmessi dalla RAI, dove caccia ucraini bombardavano città con armi certamente super intelligenti. Purtroppo tra russi e americani, intesi come governi, ne pagan (per ora) le conseguenza gli ucraini

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