di FABRIZIO DAL COL
Metà del PD, in questa fase politica, è trainato dal dirompente segretario Renzi, che ora vuole accelerare per realizzare il “partito della nazione”. Ad essere contrario è il 28% dell'elettorato dem, mentre il 17% non si esprime in proposito. Renzi però non si ferma, anzi, accelera in continuazione, e adottando la tecnica del farsi inseguire, rende ancora più difficile la vita ai suoi inseguitori.
Il presidente del Consiglio, nell'ultima direzione del Partito democratico, ha parlato di un "partito in grado di contenere anche realtà diverse". Vediamole allora queste diversità: Andrea Romano, fuoriuscito da Scelta Civica, e Gennaro Migliore di Led, leader dei transfughi del partito di Nichi Vendola, Sinistra ecologia e Libertà. Una variabile indipendente rimane però nell'aria: Forza Italia ora rischia di rimettere in discussione tutto ( ma non il patto del Nazareno ), e ha già fatto sapere che Renzi non può decidere nulla senza prima essersi consu
Qui, oltre al partito della nazione, mi sa che ci scappa pure una ristampa della “autobiografia della nazione”…
La forza degli indipendentisti sta nel ricordare a tutti che ipotizzare il “partito della nazione” è un errore marchiano che prosegue sulla strada della menzogna di regime perché un partito della nazione può esistere solo se la nazione esiste. Per ora esiste solo lo stato italiota.