di MASSIMO LEMBO
Prescindendo da indubbi errori in cui è incorso il sistema bancario nazionale negli ultimi anni (si allude, in particolare, ad una certa superficialità nella valutazione del merito creditizio della clientela, spesso associata ad una non scientifica determinazione del costo del credito), in un contesto di crisi economica globale prolungata e di cui non è dato conoscere la soluzione, il Comitato di Basilea ha ritenuto opportuno intervenire con un insieme di norme note come Basilea 3 finalizzate, da un lato, ad imporre robusti rafforzamenti del patrimonio delle banche, dall’altro a costituire adeguate riserve di liquidità alle medesime.
Le intenzioni erano sicuramente positive, volendosi perseguire la stabilità del sistema creditizio toccato per la prima volta dalla drammatica crisi di liquidità affacciatasi nel 2008 e ripropostasi in questi mesi, ma la tempistica non è certo stata felice. La crisi delle borse ha finito per scoraggiare fortemente gli aument
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