di GIANLUCA MARCHI
La Catalogna, come sappiamo ormai da un paio di giorni, ha deciso di fermarsi e non svolgere la consultazione referendaria prevista dalla legge approvata dal Parlamento catalano, impugnata dal governo di Madrid e sospesa dalla Corte costituzionale spagnola in attesa di una decisione di merito, che potrebbe essere presa entro cinque mesi ma anche di più, se la stessa Corte stabilirà che serve più tempo per decidere. Delusione? Per coloro che pensano che il processo indipendentista sia una passeggiata forse sì. Ma come ho cercato di segnalare in precedenti articoli, era evidente che il processo non sarebbe stato facile e che si sarebbe consumato in un continuo braccio di ferro fra Barcellona e Madrid. Non poteva in alcun modo essere uguale a quanto avvenuto in Scozia, perché lassù la decisione di svolgere il referendum era stata assunta congiuntamente da Edimburgo e Londra, mentre il governo spagnolo ha sempre gridato ai quattro venti che avrebbe impedito in