RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Egregio Direttore,
il 29 dicembre 2015 moriva a Padova il prestigioso sociologo Sabino Acquaviva, docente universitario, già preside di Scienze politiche all’Ateneo patavino; dopo tre anni continuo a rilevare l’assordante silenzio delle istituzioni, dal Comune all’Università, sulla sua straordinaria figura … troppo schivo, troppo mite, troppo rivoluzionario, troppo avanti ? Mah …
E così, in tutta modestia, vorrei riproporre alcune sue riflessioni contenute nella presentazione di “Le radici del futuro. L’Europa dei popoli, il rifiuto degli Stati nazionali e dei partiti”, il suo ultimo libro pubblicato nel 2014, quasi un testamento spirituale:
“La tesi di fondo di questo libro? Molto semplice: gli Stati nazionali che fanno parte dell’Unione Europa vanno cancellati dalla carta geografica e politica del continente insieme ai cosiddetti partiti nazionali e alle caste di potere di cui sono espressione, che nei fatti ci dominano e go
No allo stato come no all’europa, si all’autodeterminazione dei popoli e si all’autogoverno.
Essere troppo avanti spesso lascia la bocca amara, per il fatto che non sempre si é capiti, nonostante tutti gli sforzi nel trovare le parole più adeguate per convincere farsi capire. Mi trovavo in una zona del deserto deserto dell’Arabia Saudita dove (dune di polvere che avanzano come onde d’acqua spostate dal vento). Insieme ad un gruppetto Americano per studiare il futuro, come rendere fertile il nulla. Fu proprio una lezione di un Ingegnere Americano molto saggio, il quale disse: non si possono anticipare troppo i tempi, si rischia di non essere capiti o peggio passati per matti, specie quando ci si imbatte con gli interessi contrapposti delle Lobby di Potere.
Che bel sogno! …ci vuole, per tirarci su di morale e continuare a sperare….
Sì, dovrebbe essere adeguatamente ricordato in un convegno, cosa che mi pare non sia stata ancora fatta.