di CARLO LOTTIERI*
Se non è certo facile individuare il maggiore interprete del liberalismo, sembra forse un po' più agevole rintracciare quella che storicamente è stata la prima significativa manifestazione della teoria liberale. In questo senso non pare del tutto arbitrario sostenere che tale dottrina abbia mosso i suoi primi passi nella Francia cinquecentesca grazie a un uomo che scrisse un solo testo importante sulla politica e della cui vita sappiamo ben poco: Étienne de La Boétie. Non vi è il minimo dubbio che già prima del Sedicesimo secolo avevano visto la luce molte importanti riflessioni sulla libertà: sia all'interno della filosofia greca che nella tradizione religiosa ebraico-cristiana. Ma il liberalismo non è tanto e soltanto una concezione che colloca al centro della scena la libertà degli uomini: esso esprime soprattutto la resistenza della società civile di fronte allo Stato moderno e alla pretesa del sovrano (oggi diremmo: della classe politica) di colloc