di MARIETTO CERNEAZ
Alex Salmond passerà alla storia, nonostante la sconfitta subita, per aver portato, nel 2014, gli scozzesi al referendum per l'indipendenza dall'Inghilterra. Dopo essere stato sostituito al vertice dello Scottish National Party dalla Sturgeon, e dopo un lungo periodo di silenzio, eccolo riapparire con un'idea forte, che s'è presa la prima pagina di molti giornali.
Ha detto che anche se il referendum è stata la sua opzione preferita, oggi, ottenendo la maggioranza nel Parlamento scozzese, alle prossime elezioni del 2016, si potrebbe raggiungere ugualmente l'obbiettivo tanto agognato dal suo partito. Le osservazioni di Salmond, riprendono quelle dell'ex vice capo, Jim Sillars, che ha sostenuto che la maggioranza per l'SNP alle elezioni scozzesi del 2016, sarebbe sufficiente a dichiarare l'indipendenza. Insomma, una specie di via catalana in salsa Edimburghese.
Non c'è proprio voglia, dalle parti delle Highlands, di attendere una generazione - come a
Han fatto il referendum. Anche nel male deve rispettare il volere degli scozzesi. Poche cavolate di democrazia rappresentativa. Altrimenti si rovina loppurtunità per le generazioni future di rifare referendum se tanto non valgono.