di ENZO TRENTIN
Da qualche decennio sono presenti, in Italia, alcuni personaggi che definire politici appare improprio. Questo naturalmente se per politico s'intende un soggetto che progetta e realizza soluzioni a problemi odierni che influenzano positivamente anche le future generazioni. Chi si comporta in tal modo è anche definito statista. Nulla a che vedere con individui che occupano la scena politica con un'attività compulsiva mirante all'ottenimento di visibilità mediatica peraltro priva di concrete e reali soluzioni.
Da una recente pubblicazione edita da un movimento indipendentista veneto, stracciamo qualche passo quale premessa alle nostre esposizioni. Eccone uno: «Mai nessun movimento politico, sino ad ora, ti ha invece coinvolto nella nascita di un nuovo Stato. Tutti ti hanno sempre detto che è impossibile e anche tu, forse, in fondo credi che sia così. Noi di [...] invece vogliamo realizzare con te una nuova Repubblica Veneta Indipendente. Siamo in grado di dimo
Davvero un bel modo di iniziare il nuovo anno.
Questo articolo è uno schifo.
Sembra fatto solo per distruggere tutto.
Anche la speranza.
Continui così signor Trentin. Lei è il genio che ci mancava per raggiungere l’indipendenza.
Caro Trentin Lei scrive in un corretto i-tagliano ma lasci stare la matematica e la statistica,
é ovvio che il residuo fiscale del Veneto (pari a 30 mld di € annui) è quello riferito all’attuale imposizione
Ma le basti questo semplice esempio con un Veneto indipendente:
con tasse (attuali) al 68% il residuo è di 30 Mld;
ma se le tasse fossero portate al 30% il residuo sarebbe = a 13,25 Mld circa
e con tasse al 20% il residuo sarebbe sempre interessante 8,8 Mld circa,
inoltre se il Veneto dovesse avere il residuo fiscale come quello della Baviera (che si lamenta dei suoi 4 Mld di residuo fiscale) la tassazione sarebbe il 9%.
Mentre per quanto riguarda le pensioni (dati ISTAT anno 2012) in Veneto vengono erogate 1.808.449 pensioni paria al 7,7% del totale delle pensioni erogate nella penisola italica per 1.292.746 di pensionati pari al 7,8% del totale dei pensionati italici, con un costo di a 21.230.753 € pari al 7,8% del costo totale. Di queste in Veneto 335.951 pensioni di invalidità, vecchiaia e superstite, hanno un’assegno medio pari a 453,28 €, quindi se fossero portate a 1.000 € il maggior esborso sarebbe di soli 183,67 milioni di € che salirebbe a 535,32 mil di € se fossero portate a 1.500€.
Come vede resterebbero inoltre notevoli risorse per interventi sul territorio (ambiente, dissesto idrogeologico o per il sociale).
Quindi per il Veneto essere indipendente, come già dimostrato da Carinzia e Ticino, innescherebbe un circolo virtuoso per l’attrazione di aziende e ridarebbe un gran bel fiato all’economia.
Tali vantaggi poi sarebbero ancora maggiori se si applicasse il sistema politico Svizzero (per chi vuole approfondire https://www.ch.ch/it/sistema-politico-svizzero/) il quale prevede ad es. che un Consigliere Cantonale di Zurigo, equivalente ad un nostro onorevole, costi ai cittadini svizzeri non più di 20.000 Franchi…all’anno, equivalenti a circa 17.000 euro (1.400€ mese), ed abbia il treno in prima classe gratis per recarsi al Cantone, ma solo il lunedì giorno in cui si riunisce l’assemblea plenaria, mentre se si sposta a Zurigo dalla sua residenza per partecipare ad un dibattito, paga il treno come tutti gli altri.
In conclusione circa la via legale per l’indipendenza le ricordo che l’i-taglia ha ratificato con la L. n. 881/1977 che vale come legge dello Stato che prevale sul diritto interno (Cass. pen. 21-3 1975) Il principio di autodeterminazione dei popoli, il quale sancisce il diritto di un popolo sottoposto a dominazione straniera ad ottenere l’indipendenza, associarsi a un altro stato o comunque a poter scegliere autonomamente il proprio regime politico. Tale principio costituisce una norma di diritto internazionale generale, cioè una norma che produce effetti giuridici (diritti e obblighi) per tutta la Comunità degli Stati. Inoltre, questo principio è anche una norma di ius cogens, cioè diritto inderogabile, un principio supremo e irrinunciabile del diritto internazionale, per cui non può essere derogato mediante convenzione internazionale.
P.S.: se la Lombardia fosse Indipendente avrebbe il doppio dei vantaggi economici sopra descritti visto il suo residuo fiscale.
Cordiali Saluti
Guido
per cui Pensionati in veneto
É raro trovare un ragionamento tanto logico, coerente e conseguente.
É molto tempo che anch’io aspetto dai vari Movimenti indipendentisti un “Programma”: uno straccio di “morte alternativa” a quella che hanno per noi programmato i “reggitori” della Cosa pubblica italiani.
Una rinascita, se tele deve essere, che solleciti i cittadini a contribuire a “stendere” un “Programma” condiviso, come sembra sia stato fatto in Scozia da quel Partito che ha promosso l’ultimo referendum sull’indipendenza di quella Terra.
Se si vuole evitare di essere sepolti “vivi” con quel cadavere che è oramai diventata l’Italia bisogna cominciare a pensare in maniera diversa da come si è fatto finora.
É fama che i veneti , per Natura, abbiano una economia che rispecchia la loro capacità di agire in maniera autonoma ed intelligente e che per questo siano avanti a tutte le altre Regioni italiane; eché, forse al momento di decidere su un argomento di questa rilevanza siano diventati tutti dei deficienti da non saper, loro abili artieri ed intelligenti imprenditori saper suggerire, en passant, delle idee utili a superare il “momentaccio”?: “Che solo in questo aspetto Natura sia zoppa?”, come si chiedeva Qualcuno?.
Con i “partiti” all’italiana non si salva il Veneto: bisogna ragionare al di fuori degli asfittici schemi italiani.
L’alternativa è quella essere sommersi dalla marea di individui del Terzo Mondo portatori di quella miseria morale propedeutica di quella fisica che induce schiavitù, che è poi l’obbiettivo dei Governi attuali.
Quanta teoria inutile.