di MATTEO CORSINI
In un articolo su Repubblica dal titolo “Le banche e il Bitcoin di Stato”, Marcello Minenna si occupa dell’ipotesi di una criptovaluta emessa dalla BCE (non è il primo a farlo peraltro; già sei mesi fa commentai un articolo di Paolo Savona sulla stessa ipotesi). Si chiede Minenna: “Perché non varare direttamente un Bitcoin di Stato che coniughi l'innovazione delle criptovalute con la stabilità di un conio ufficiale delle autorità monetarie”?
Minenna cita l’esempio del Venezuela. “Alle prese con l'iperinflazione (27.000%), ha tentato l'introduzione di una valuta digitale legata al petrolio (il Petro), cercando di intercettare i capitali che stanno fluendo fuori dal Paese attraverso le cripto-valute. Una mossa disperata”? Decisamente disperata. Per quale motivo un qualsiasi soggetto dovrebbe avere fiducia in una moneta che, al di là della forma, è sempre emessa e controllata da chi ha iperinflazionato un’altra moneta? Se l’amministratore
Un controsenso.
Un imbroglio.