di ENZO TRENTIN
Fanno tristezza quegli pseudo indipendentisti veneti che affermano: «Prima diventiamo indipendenti, poi facciamo… bla-bla-bla!» Ci viene in mente Cicerone (De Oratore, II, 9, 36): «Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis », ovvero «La storia in verità è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra di vita, messaggera dell'antichità». E riflettendo sulle similitudini osserviamo, a titolo esemplificativo, come ha conquistato l'indipendenza l'Algeria.
Mentre proseguivano le operazioni militari, gli accordi di Évian (18 marzo 1962) demandarono il futuro assetto dell’Algeria a un referendum popolare. Dopo sette anni e mezzo di uno scontro senza esclusione di colpi, da una parte come dall'altra (generalizzazione della tortura, attentati, terrorismo, rappresaglie, napalm...), gli algerini conquistarono l'indipendenza che fu proclamata il 5 luglio 1962.
Con la presa del pote
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