di LORIS ECCHELI
La sinistra ha da molto tempo smesso di essere una corrente di pensiero politico. Si è trasformata in una patologia. Il professor Vizioli (docente di Neuropsichiatria e Neurologia presso le Università di Cagliari, Napoli e Roma), ne traccia un quadro clinico.
Questo è un piacevolissimo estratto:
"Il pensiero del comunista è organizzato su uno schema esclusivamente emotivo, che nega qualsivoglia parametro di realtà e che agisce sugli strati pulsionali e primitivi del sistema rettile del cervello.
Il meccanismo psicopatologico è facilmente comprensibile con alcuni esempi.
“Il comunismo ha sempre combattuto per la democrazia, la libertà e il benessere dell’uomo”.
Ora, c’è qualcuno che possa documentare questa affermazione in un qualunque Paese del mondo – dalla Rivoluzione di ottobre ad oggi? C’è qualche popolo che possa testimoniare sulla prosperità ottenuta e sui diritti individuali esercitati in un potere comunista?
Nessuno.
I disa
Mi permetto solo di suggerire la sostituzione di “comunismo” con “collettivismo”, in modo da includere tutti gli psicotici del cosiddetto arco costituzionale, che siano di destra, centro o sinistra poco importa.
ok, la cura?
Una società anarco-capitalista
Una società anarco – capitalista è la cura per la riparazione dei danni compiuti dai collettivisti e dagli statalisti. Una cura individuale per questi ultimi non credo ci sia. La medicina preventiva per evitare che vi siano altri infatuati dallo statalismo è la cultura. E su questo abbiamo poche farmacie aperte. Se Elon Musk volesse aiutarci ad aprirne qualcun’altra nel pianeta… A meno anche lui non appartenga, sotto sotto, al sistema in tutto e per tutto. Come a volte temo.