di MATTEO CORSINI
Secondo il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, il sistema pensionistico a ripartizione di tipo contributivo, come quello introdotto ormai da 5 lustri in Italia ma non ancora completamente a regime, è più sostenibile per le finanze pubbliche rispetto a uno schema retributivo.
Fin qui nulla da eccepire, a maggior ragione se nel sistema retributivo si è eccessivamente generosi con i tassi di sostituzione, come in Italia. Resta il fatto che un sistema a ripartizione, essendo configurato come uno schema Ponzi, è sempre destinato ad andare in crisi se la dinamica demografica diventa decrescente, ossia se la popolazione tende a invecchiare. Se a ciò si aggiunge una bassa crescita economica, che non depone molto a favore di una accumulazione dei contributi versati, le prospettive per i giovani si fanno grame.
Non credo sia un caso che Visco ritenga necessario “promuovere la previdenza complementare”. Secondo il Governatore, “un sistema multi
E’ vero, non ci si rende conto del fallimento e del disastro a cui è destinato questo sistema. E soprattutto i giovani, che subiranno le conseguenze di questo disastro, ne sono tenuti all’oscuro. Ma io, come docente, in una quinta superiore in cui insegnavo Organizzazione industriale mi sono permesso e sentito in dovere di fare un giorno una lezione dai contenuti perfettamente identici a quelli esposti in questo ineccepibile articolo di Corsini. Bisogna fare educazione civica, no?!
Bell’articolo ,serio fino ad un certo punto, quando si dice che si tessono le lodi del nostro sistema pensionistico (ma quando mai???) e la solita conclusione dove si va contro tutto e tutti ma non si propone alcuna alternativa (se non quella di togliere diritti acquisiti, che io condivido ma con dei distinguo). Una soluzione non comunque sufficiente sarebbe quella di limitare gli assegni pensionistici fino ad un massimo di x (da stabilire, io sarei per un 5k). Mettete pero’ in risalto la necessita’ di fare previdenza complementare (come per esempio in tante ditte ci sono agevolazione dove il dipendente se mette l’1% del suo stipendio l’azienda ci mette la stessa cifra o anche di più).