di GIACOMO CONSALEZ
Il dettato costituzionale italiano è intoccabile. L'articolo 138 ne impedisce la riforma da parte dei Cittadini. Il 75 ci priva del voto referendario su argomenti cruciali. La petizione (Art. 50) è carta straccia perché lascia ai politici il diritto di ignorarla. L'iniziativa popolare (Art. 71) idem, nonostante sia corredata da 50000 o più firme. In questo orrendo paese la degenerazione oligarchica del potere ha assunto contorni grotteschi. Non c'è settore in cui i partiti politici non svolgano un ruolo deleterio, interferendo nella promozione accademica, in quella professionale, nella gestione della salute pubblica, in quella dell'ambiente e della pianificazione urbanistica, negli appalti, nelle nomine di ogni tipo su una base di affiliazione, di cordata, di clientela, ma mai su una base di merito né tanto meno di interesse generale. Con costi e sprechi di portata incalcolabile.
Questo avviene a fronte del fatto che la costituzione nomini una sola volta
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