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Tachipirina e vigile attesa? Il Consiglio di Stato ha già sospeso la sentenza del Tar

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di FRANCO CAGLIANI

Ha ragione da vendere Agamben quando afferma che in Italia è stato messo in atto un colpo di Stato. La sentenza di poche ore fa ne è la conferma: in questo paese lo stato d’eccezione non può essere messo in dubbio, benchè ormai la narrativa covidiota – fondata su paura e menzogne – non regga più

Che è successo? Il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza del Tar del Lazio del 15 gennaio scorso, che aveva annullato la controversa circolare sulle terapie domiciliari per il Covid. La circolare in questione è quella del 26 aprile del 2021, che sostituiva e aggiornava quella pre-esistente del 30 novembre 2020. Nonostante i progressi fatti nella cura della malattia, e le esperienze mediche accumulate nei mesi (che hanno guarito centinaia di migliaia di persone), anche in questo aggiornamento non era indicata alcuna terapia per i casi lievi, ovvero fasi iniziali, della malattia.

Si tratta della contestata vigile attesa con eventuale prescrizione del paracetamolo (Tachipirina) in caso di febbre.

L’esperienza clinica di tale trattamento di tipo sintomatico aveva evidenziato come proprio l’attendismo, dal verificarsi dei primi sintomi anche lievi, ne favoriva l’aggravarsi nel giro di qualche giorno. Inoltre l’uso di paracetamolo nei malati di Covid era indicato come principale causa del consumo di glutatione, una sostanza presente nell’organismo indispensabile al sistema immunitario specialmente in presenza di malattie polmonari.

Oggi, però, con un decreto monocratico firmato dal presidente Franco Frattini (formalizzata il pochi giorni fa con la delibera del Consiglio dei Ministri e dal decreto del Presidente della Repubblica), il Consiglio di Stato, a cui si era appellato il dicastero del ministro Roberto Speranza (già Forza Italia), ha sospeso la decisione del Tar. La decisione troverebbe fondamento nel fatto che nella circolare non vi fossero delle prescrizioni ma solamente delle ‘raccomandazioni’, cioè ad indicare comportamenti che secondo il ministero rappresentavano “le migliori pratiche”.

In questo senso la Consulta si è espressa contro la decisione del Tar “non emerge alcun vincolo circa l’esercizio del diritto-dovere del medico di scegliere in scienza e coscienza la terapia migliore, laddove i dati contenuti nella circolare sono semmai parametri di riferimento circa le esperienze in atto nei metodi terapeutici a livello anche internazionale” È stata fissata una camera di consiglio il 3 febbraio prossimo per la trattazione collegiale della vertenza.

A prescindere dal glutatione, abbassare la febbre che è la prima difesa dell’organismo vuol dire favorire la replicazione virale, senza alcun effetto antinfiammatorio in una situzione in cui l’infiammazione dovuta alla replicazione virale favorita dalla apiresi richiama il sistema immunitario ad agire contro natura, creando la ormai stranota tempesta citochinica che comporta importantissimi effetti sulla cascata coagulativa (vedi questo studio e questo).

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