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Fondatori: Gilberto Oneto, Leonardo Facco, Gianluca Marchi

Montecrypto, un thriller appassionante dove i libertari sono i buoni

Da leggere

di ALESSANDRO GNOCCHI Incredibile, comprate il thriller Il conte di Montecrypto di Leonardo Facco (Tramedoro, pagg. 224, euro 15), leggetelo e poi conservatelo sotto una teca come una reliquia. Questo romanzo, a memoria, non ha eguali. Non solo il liberismo e soprattutto il libertarismo non sono condannati ma sono addirittura esaltati. Facco parla di questo mondo con assoluta padronanza per cui non dovete temere di imbattervi in equivoci imbarazzanti tra liberal (i democratici americani) e liberali, che hanno molte sfumature. Quella di Facco è libertaria e anarco-capitalista, se proprio dobbiamo scegliere un'etichetta. L'autore, tra l'altro, è un editore-pioniere di molti pensatori di parte liberale citati o addirittura messi in scena nel romanzo. Il conte di Montecrypto infrange una moltitudine di luoghi comuni: non c'è l'ispettore tormentato, reduce dagli anni Sessanta, problematico, disilluso, nevrotico. Non ci sono gli investigatori per caso: vecchietti al bar, pensionati
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