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Venezia, per la festa del redentore in piazza per l’autonomia

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di REDAZIONE

Il 18 luglio prossimo (giorno della festa del Redentore!) dalle 15 saremo per 30 minuti in fondamenta Salute e poi ci sposteremo senza corteo (causa normativa Covid) a campo san Vio dove dalle 16 alle 16 e 30 apriremo lo striscione davanti alla prefettura “imbarcandolo” sul canal Grande.

E’ molto importante che si riesca ad essere in molti, magari coinvolgendo anche chi non sia vicino alla nostra associazione indipendentista, ma sensibile ai temi della democrazia e della libertà. Sono infatti queste le vere vittime del centralismo del sistema Italia, incapace di rispettare la sua stessa Carta costituzionale: dell’autonomia “diversamente abile” non ci interessa molto, ma urleremo il nostro sdegno per l’inaccettabile sopruso alla volontà legalmente e democraticamente espressa dal popolo veneto il 22 ottobre 2017!

L’indipendentismo consapevole ha sostenuto quella battaglia sapendo che si sarebbe arrivati a questo triste epilogo: ora scendiamo in piazza con lo sguardo fiero di chi prima si è impegnato, ma ora chiede conto. Non staremo zitti di fronte al centralismo italiano, ma saremo sempre sul versante opposto!

WSM
Massimo Vidori per Anv

Nel mentre, il teatrino politico continua ed i protagonisti sono i soliti, come riportato dal Corriere: “Torna alla ribalta il tema delle autonomia regionali. «Confermo che il Veneto chiede 23 materie», afferma il presidente della Regione Luca Zaia, intervenendo i alla celebrazione dei 50 anni del Consiglio regionale al fianco, tra gli altri, del ministro agli Affari regionali Francesco Boccia. E proprio Boccia risponde a stretto giro al governatore, precisando che «sulle materie ci sara’ una inevitabile mediazione»”.

 

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2 COMMENTS

  1. Concordo del tutto con la Signora Caterina. Autonomia autonomia per piccina che tu sia tu mi pari una badia…ci hanno costretto a questo! Dignità!

  2. E’ troppo riduttiva l’Autonomia!…vuol dire non essere capaci di staccarci da Roma…. e vediamo che anche ultimamente il potere che vi si è installato non rinuncia a servirsi di Venezia esclusivamente come sua vetrina, dopo averla deturpata per decenni con decisioni di invasioni assurde…Come poteva un territorio così fragile reggere all’ approfondimento dei canali per una cantieristica pesante nell’entroterra, e nel bacino di San Marco per farci arrivare mega transatlantici due volte più alti dei suoi palazzi per scaricavano sulle sue rive improvvisamente decine di migliaia di turisti.. Una città unica al mondo per storia e bellezza umiliata e banalizzata da folle frettolose… Il Veneto ha sempre avuto Venezia come riferimento storico e culturale e sua capitale, e non può accontentarsi di pietire un’autonomia se è stato da sempre legato da affinità, lingua, interessi, giurisdizione…Oggi è solo l’indipendenza che potrà considerare la sua meta, e sarà di giovamento non solo per Venezia e i Veneti, ma in definitiva per tutti coloro che vorranno relazionarsi con loro, Roma compresa, che è estranea a Venezia, perché ha altra storia e un altro mondo attorno a sé. Due mondi e due città che per molti secoli si sono relazionate ma sono sempre state diverse nella gestione dei rapporti coi popoli e col mondo intero.

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