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Wilhelm gustloff, la più grande tragedia navale della storia

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di DANIEL MOSCARDI La data del 30.01.1945 segna – senza alcun dubbio o incertezza – la più grande tragedia navale della storia, eppure pochi (almeno fuori della Germania) ne hanno mai sentito parlare, rispetto ad altre e ben più celebrate tragedie in mare. In quella gelida notte di fine gennaio, quando ormai le sorti della guerra erano segnate con il collasso totale della Germania ormai imminente, la Wilhelm Gustloff affondava con le sue 26.000 tonnellate, e i suoi circa 10.600 passeggeri, nelle gelide acque del Mar Baltico, silurata da un sottomarino sovietico S-13, al largo di Gotenhafen, oggi Gdynia in Polonia. Circa 9.500 persone, di cui circa 5.000 bambini, militari feriti, personale ospedaliero, civili e rifugiati tedeschi in fuga dall’imminente arrivo dell’armata sovietica nella Prussia Orientale andarono incontro ad una morte orribile, nel caos che seguì all’esplosione di tre siluri sganciati dal sub sovietico. La stragrande maggioranza delle vittime fu dovu
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2 COMMENTS

  1. Il tema dei “disperati” – in quel caso certamente veri – a bordo della “Gustloff” è solo un piccolo brano della tragedia complessiva subita dal popolo tedesco (mi riferisco a civili: donne, bambini, anziani, malati etc) a partire dal novembre 1944 e fino a molto dopo la cessazione delle ostilità, l’8-9/5/1945. Nessuno è piú in grado di ricostruire anche solo con un minimo di precisione il numero delle persone morte a seguito di violenze, percosse, linciaggi, deportazioni nelle zone travolte dall’Armata Rossa e, successivamente, affidate a Polacchi (Prussia orientale ed occidentale, Slesia, Pomerania) e Cechi (Slesia meridionale, “Sudeti”): ma si tratta di diversi milioni di morti, non meno di due. Morti veri, di cui non parla piú nessuno: tanto meno coloro che a settant’anni di distanza continuano a ricordare, quasi quotidianamente, i crimini – reali e/o presunti – commessi dai tedeschi. E’ la legge della Storia: vae victis.
    Interessante, tuttavia, che ne parli “Miglio Verde”: bravi!

    • Se non ricordo male, finita la guerra, ci fu oltre un milione di ex soldati tedeschi uccisi a sangue freddo dagli alleati (si veda “Other losses” 1989 di James Bacque).
      Ad ogni modo bisogna riconoscere il pragmatismo tipicamente americano di Eisenhower. Non dovette ricorrere a marchingegni o procedure complicate; privò i prigioneri di acqua, cibo, cure mediche e riparo e fece morire mezzo milione in pochi giorni. Testimoni oculari ignorati o minacciati, e non un solo tattuaggio. Un genio.
      http://tinyurl.com/kk6vlz2

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