di ALESSANDRO FUSILLO
L’imperatore si svegliò dal torpore indotto dalle molli sospensioni della carrozza. Con un gesto lento prese il tocco nero ornato da cordoncini di stoffa e lo sistemò sul capo. Con uno sguardo allo specchio controllò il drappeggio della toga nera e rossa ornata di dragoni d’oro e il lungo pizzetto nero reso lucido dall’olio profumato. Era giovane, molto giovane, eppure proprio a lui era passato il mandato del cielo. Zhending scese dalla carrozza e fece cenno alle guardie armate di stare indietro. Respirò profondamente l’aria di montagna e si avvicinò alla povera casetta che era la meta del suo viaggio. Rompendo tradizioni e protocolli della corte, Zhending aveva voluto far visita, per prima cosa, al vecchio e saggio filosofo Li Er. Aprì la porta e varcò la soglia della dimora del vecchio. Il maestro sedeva in terrazza dalla quale godeva di un meraviglioso panorama sulla verde vallata sottostante costellata di terrazzamenti per la coltivazione del