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Gli itinerari libertari suggeriti da paolo bernardini

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di REDAZIONE

C’era una volta la città ideale, fulcro del dibattito urbanistico, architettonico e filosofico del Rinascimento. Oggi, Paolo L. Bernardini presenta al lettore la sua personale città ideale, che ricostruisce con minuziosa cura nelle pagine di questa variegata raccolta di studi e saggi dal titolo Vie libere, sottotitolo Topografia di anime in una città immaginaria, in uscita all’inizio di aprile in tutte le librerie d’Italia per i tipi della Liberilibri.

Bernardini, ordinario di Storia moderna presso l’Università degli Studi del­l’Insubria, compie un’operazione a suo modo visionaria, disegnando un’insolita mappa urbana con le storie esemplari e spesso dimenticate di filosofi, scrittori, politici, economisti e imprenditori che hanno improntato la propria vita alla pratica e alla promozione della libertà, contro sistemi politici oppressivi nei confronti dell’individuo. Il risultato è la topografia di una città immaginaria edificata a celebrazione della libertà, in cui l’autore intitola una strada, una piazza o una contrada a personaggi e fatti reali che hanno segnato un passo significativo nel cammino della libertà umana, senza confini fisici né temporali.

Venticinque capitoli corrispondono ad altrettanti indirizzi da visitare, itinerari da percorrere in linea retta o a zig zag, saltando a piacimento in avanti o all’indietro fra le pagine, nello spazio e nel tempo. In un percorso metaforico, ricco di stimolanti spunti di riflessione su concrete manifestazioni della libertà ignote ai più, il lettore si troverà a passeggiare lungo via Ray Kroc (l’imprenditore fondatore di McDonald’s) e via Giovanfrancesco F. Lottini, autore del Cinquecento caduto nell’oblio; attraverserà viale Frédéric Bastiat e sosterà nella Piazzetta Murray N. Rothbard; imboccherà la Traversa Cesare Beccaria per approdare al Parco delle Vittime di Molare.

Paolo L. Bernardini (Genova, 1963), editorialista del MiglioVerde, è ordinario di Storia moderna presso l’Università degli Studi del­l’Insubria, dove dal 2019 dirige il Dipartimento di Scienze Umane e dell’Innovazione per il Territorio, ed è Fellow del Centro Linceo Interdisciplinare “Beniamino Segre” dell’Accademia Nazionale dei Lincei di Roma. Per Liberilibri ha già pubblicato America. Un liberale guarda alla terra della libertà (2008).

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3 COMMENTS

  1. Lo aspetto con ansia, anzi già lo prenoto alla libreria della mia città sempre in arretrato rispetto alle novità… Ho appena letto il libro di Pupo atteso nella seconda edizione che, trattando diffusamente la storia di Fiume, documenta le continue mutazioni di attribuzione ai nomi delle vie e piazze della città per tener dietro alle variazioni del potere degli occupanti succedutesi per centocinquant’anni…
    Non immagino come una città che è sempre in evoluzione possa conservare immutata la sua toponomastica, ma mi piacerebbe che ogni targa di via, anziché cancellare un nome lo conservasse… dopo tempo più o meno lungo, anche secoli, sotto l’ultimo apposto avremmo almeno un ripasso della storia… o quanto meno un invito… per le generazioni a venire non sarebbe male!

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