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Il ritorno di silvio, capo degli “illusionisti” del teatrino italiano

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di MARIETTO CERNEAZ Torna Berlusconi, viva Berlusconi. A pochi giorni dalla sua "ridiscesa" in campo ufficiale (scontata la sentenza insomma) il fu cavaliere ha cacciato fitto e richiamato all'ordine la Lega, invitando amichevolmente a cena Matteo Salvini, che ha già lasciato intendere che un'alleanza col caro, vecchio amico di Bossi si può fare.  Ora, ricordo che la nota enciclopedia Wikipedia, alla voce "illusionismo", afferma quanto segue: “E’ un'arte solitamente eseguita come forma di spettacolo di intrattenimento dove l'artista, comunemente detto mago o illusionista, prestidigitatore, crea effetti apparentemente magici usando trucchi che possono essere fisici (solitamente meccanici ma anche chimici, idraulici, ottici), psicologici oppure il più delle volte il trucco sta nell'abilità di mani del prestigiatore stesso”. Nel paese dei Pulcinella, delle Wanne Marchi e dei maestri del gioco delle “tre carte”, nessuno spettacolo mette in scena tanti trucchi e pa
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2 COMMENTS

  1. Tornerà Berlusconi e come già fatto altre volte si riprenderà i voti dei suoi ora in libera uscita, quindi Salvini – il fenomeno rischia di sgonfiarsi alla svelta.

  2. Definire Bismarck “servo del Kaiser” mi sembra – a dir poco – indice di scarsa conoscenza della Storia. Se proprio cerca un’etichetta – comunque poco sensata a fronte del personaggio – lo chiami “servitore dello Stato (prussiano)”. Ridurre il suo “Wohlfahrtsstaat” ad un fenomeno da illusionista denota probabilmente – oltra alla mancanza di conoscenza dell Storia – anche malafede: se lo lasci dire da una persona che ha abitato per vent’anni (1980-2000) in una delle innumerevoli “case popolari” fatte costruire a fine ‘800 da Bismarck e che erano (e sono) molto migliori – e a “misura d’uomo” – delle tante porcate edilizie del (II) dopoguerra. E l'”edilizia popolare” è stata solo uno dei pilastri dello Stato sociale (ovviamente anti-socialista) bismarckiano.

    Al di là degli imbarazzanti riferimenti a Bismarck, torniamo però in Italia: e qui mi chiedo come si possa ancora prendere sul serio un vecchio ex-satiro con palesi manifestazioni di arteriosclerosi (o morbi analoghi). Possibile che nessuno si renda conto di essere in presenza di un povero vecchio, fisicamente, fisiologicamente, neurologicamente finito? Nessuno l’ha visto nelle sue interviste o quando è stato – l’ultima volta – a “Porta a porta”? Non si ricordava le cifre, confondeva Lire con Euro…

    Che non se ne accorga lui è naturale – nel senso (purtroppo per lui) letterale del termine – e quindi perdonabile. Ma gli altri?

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