di ADRIANO BOMBOI
Appena un mese fa, il giornalista de L’Unione Sarda Paolo Figus, commentando il progetto dei sostenitori del Canton Marittimo (l’associazione che vorrebbe rendere l’isola un nuovo Cantone elvetico), ha espresso un’opinione del tutto comprensibile, chiedendosi per quali ragioni bisognerebbe guardare alla Svizzera piuttosto che occuparci di sviluppare la Sardegna sulla base delle nostre caratteristiche.
Ai lettori più esperti, in particolare di diritto ed economia, non sarà sfuggito che il quesito di Figus conteneva già la risposta: il modello istituzionale svizzero è proprio uno dei pochi al mondo, se non l’unico, che consente proprio alle diverse caratteristiche dei popoli e dei loro territori di valorizzare le proprie peculiarità.
Ciò premesso, osservare la Svizzera non significa annettersi alla sua confederazione ma sviluppare un processo riformistico che porti in loco i vantaggi di un’Autonomia che nei fatti la Sardegna non ha mai avuto.